Un milione di cuori che credono e cantano la vita con Dio.
Papa Francesco ci ha chiamati, Papa Leone XIV ci ha accolti!
Dicono che i giovani non credano più. Eppure, basta guardarci. Non siamo smarriti: siamo vivi.
Inquieti, sì, ma vivi. Desiderosi di futuro, di verità, di amore autentico.
Anche i Salesiani Don Bosco di Vasto erano presenti al Giubileo dei Giovani 2025. 51 giovani dell’Azione Cattolica, dell’Agesci e degli Amici Domenico Savio, si sono uniti al 1.000.000 di giovani che ha riempito la spianata di Tor Vergata. Un segno di Chiesa viva.
Il nostro viaggio è iniziato alle 2:00 di sabato 2 agosto, con una destinazione chiara nel cuore e nello spirito: Roma, la Città Eterna, cuore pulsante della cristianità. Una volta arrivati, ci siamo subito diretti alla Basilica di San Giovanni in Laterano, uno dei luoghi più significativi del nostro cammino.
Lì, dopo la lettura del passo del Vangelo “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato”, abbiamo varcato la Porta Santa, gesto carico di simbolismo e di fede. Un momento particolarmente toccante è stato il passaggio in Clan del Noviziato dell’AGESCI Vasto 1, che ha reso l’esperienza ancora più intensa e significativa. L’atmosfera dentro la Basilica era unica: eravamo i primi ad entrare e questo ci ha permesso di vivere quel luogo sacro con una pace e una spiritualità rare, lontane dalla frenesia quotidiana.
Dalla Basilica ci siamo poi spostati verso la spianata di Tor Vergata, dove ci aspettava il cuore pulsante dell’evento: la grande festa del Giubileo dei Giovani. Dopo un breve momento di riposo, abbiamo iniziato a vivere un’esperienza indimenticabile insieme a un milione di ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte del mondo. Tra canti, danze e sorrisi, ci siamo uniti in un’unica grande voce.
Alle 19:00 è arrivato il Santo Padre. Dopo un giro tra la folla in papamobile, è iniziata la solenne Veglia di preghiera: un momento di raccoglimento, di spiritualità profonda, che ha toccato il cuore di tutti i presenti. Una notte da vivere intensamente, da ricordare con emozione e da custodire nel tempo.
Con il sorgere del sole, la spianata si è svegliata nuovamente accogliendo Papa Leone XIV. Subito dopo ha avuto inizio la Santa Messa, culmine spirituale del nostro pellegrinaggio.
Papa Leone XIV ci ha ricordato che sentirsi incompiuti è segno di vita. A noi giovani la Chiesa dice: di aspirare a cose grandi, alla santità, ovunque siamo. Non dobbiamo accontentarci di meno. Siamo il segno che un mondo diverso è possibile.
È stata un’esperienza intensa, profonda, che porteremo nel cuore per sempre. Per molti di noi è stato l’ultimo Giubileo vissuto da giovani, un momento che segna la fine di una fase e l’inizio di un nuovo cammino. Ma soprattutto, è stato un viaggio di fede, comunità e gioia che ci accompagnerà per tutta la vita.
Dobbiamo continuare a camminare con gioia sulle orme del Salvatore. Dobbiamo contagiare il mondo con la nostra fede. Non spegniamo la luce che portiamo dentro. Il mondo ha bisogno di voi, ha bisogno di noi!