Lettera a tutta la nostra comunità
Cari amici
Come va? Sono in Chiesa. Forse qualcuno di voi dirà “finalmente, così fai un po’ il parroco” oppure qualcun altro potrebbe dire “adesso ti fermi anche tu e preghi”. Touche! Sì, anche io come tutti voi, sono agli arresti forzati.
Certo questa situazione è al quanto surreale, ma è giusto che ci fermiamo, non solo per il bene nostro ma per il bene di tutti.
Molti di voi, se non tantissimi mi hanno manifestato il proprio dispiacere per non poter in questo tempo ricevere Gesù. Alcuni mi hanno anche detto, con una certa malinconia: “voi preti almeno potete fare la comunione ancora tutti i giorni, noi no!”. Questo è vero! Avete pienamente ragione. Anche perché siamo stati sempre richiamati sul valore grande dell’Eucaristia. Ma ora siamo di fronte ad un “Digiuno Eucaristico”, non è quello precedente alla Celebrazione per prepararci all’incontro con Gesù, come ci hanno insegnato. Questo è proprio Digiuno!
Ma anche io, e possono mettere la mano sul fuoco per i miei confratelli stiamo facendo “Digiuno Eucaristico”. Si miei cari, siamo in Digiuno di Voi, voi che siete, secondo la terminologia di Paolo, il Corpo di Cristo. Noi siamo a digiuno di voi. Ci mancate. Ci manca di spezzare il pane nella relazione con voi.
Ci mancano i bambini, i ragazzi e giovani. Ci mancano le famiglie. Ci mancano gli anziani e i malati che a stento andiamo a trovare per non creare ancora più complicazioni. Ci mancate!
E allora forse questo Digiuno è proprio il segno più grande della Quaresima.
Con le Ceneri abbiamo aperto il cammino spirituale e materiale verso la Pasqua, volendo aumentare la nostra preghiera, vivendo di più la nostra carità con il prossimo e digiunando da ciò che ci piace di più. Ecco che siamo qui a vivere le tre realtà quaresimali in consonanza e sintonia: preghiamo per gli altri; per gli altri mettiamo la carità di evitare di fare cose che possono ledere i più deboli, seguendo le istruzioni di responsabilità civile; ci asteniamo e digiuniamo dagli incontri….
Ma volete mettere quando tutto questo sarà finito che SCORPACCIATA faremo di nuovi abbracci; di volti che forse un po’ erano diventati sbiaditi ai nostri ricordi; di allegria; di gioco e salti; di cibarsi nuovamente di Gesù nel suo Corpo Eucaristico: una SCORPACCIATA DI PASQUA.
Carissimi buon cammino, uniti nella preghiera e nell’affetto, sapendo che Dio è più grande e che anche ora che un po’ sono scese le tenebre sulla terra, nei nostri cuori, nelle nostre famiglie, la terra e i nostri cuori si illuminerà ancora di Luce pasquale.
Vi abbraccio con affetto, don Max