Sabato 6 ottobre, la Comunità capi del Gruppo Scout Agesci Vasto 1 ha partecipato all’evento fede della Zona di Chieti, evento che il Comitato di Zona ha organizzato per dare inizio al nuovo percorso annuale di catechesi.
Questo incontro si è tenuto al Convento Francescano di Orsogna dove tutte le Comunità Capi della Zona hanno potuto, di nuovo, sedersi in cerchio, ascoltare, parlare, pregare insieme.
Questo non è affatto una cosa straordinaria, perché da sempre la Zona di Chieti, e in generale l’Agesci, ha dato grande importanza a questo aspetto cruciale della vita e della formazione di un capo.
Proprio lo scorso anno, solo per fare un esempio, tutte le comunità capi d’Italia hanno approfondito il tema del “discernimento cristiano”, con l’obiettivo di far entrare nella vita personale e delle comunità lo stile e la pratica del discernimento. Ovviamente ciò è stato fatto nei modi che sono propri delle Comunità Capi e cioè attraverso il confronto con la Parola, nello specifico sono state usate le Lettere di San Paolo, e con il confronto tra i Capi dell’Associazione.
Allora perché questo nuovo incontro è stato straordinàrio?
Sul vocabolario leggiamo: agg. [dal lat. extraordinarius, comp. di extra «fuori» e ordo -dĭnis «ordine» (cfr. ordinarius «ordinario»)]. – Non ordinario, che esce dall’ordinario, dal solito, dal normale o dal comune: casi, avvenimenti straordinarî.
I motivi sono due.
Il primo, per me, è stato l’incontro con don Luigi Verdi, un sacerdote toscano che, dopo una profonda crisi personale, ha chiesto al Vescovo di Fiesole di poter realizzare a Romena una esperienza di fraternità. E’ cominciato così il cammino di Romena. In pochi anni la pieve, che era sporadicamente visitata dai parrocchiani, è divenuta luogo di incontro per migliaia di viandanti in cammino verso una qualità di vita più autentica e verso un tessuto diverso di relazioni. Sono tornato a casa dall’incontro con in mente tutte le sue parole e la percezione di avere incontrato una persona davvero fuori dall’ordinario.
Il secondo motivo è quello che ricorderò invece più nitidamente e che da solo basta a renderlo straordinario: la Comunità Capi del Vasto 1 non è andata da sola a questo incontro, ma con lei c’erano altri adulti della Parrocchia dei Salesiani, educatori che con carismi e storie diverse hanno un obiettivo comune al nostro, lasciare il mondo migliore di come lo hanno trovato. O come direbbe don Luigi Verdi: dopo aver lasciato dietro di noi più vita di quanta non ne avessimo trovata al nostro arrivo.
Alcuni tra i Cooperatori Salesiani, Catechisti, educatori, mamme e papà della parrocchia sono stati con noi Scout per vivere questo momento di formazione. Eravamo insieme come una famiglia per rendere testimonianza di un valore che più di ogni altro ci accomuna: il desiderio di essere sempre più una comunità in cammino, senza divisioni, senza confini ma solo con tanta bellissima straordinaria ricchezza.
Giuseppe Di Falco