O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell’ora della morte
accogli l’anima nostra in Paradiso!
Amen
Questa preghiera che ha un retro gusto un po’ antico per non dire vecchio fu scritta da don Bosco per i suoi ragazzi. Ragazzi che ieri come oggi dovevano affrontare la dura lotta della vita con tutte le sue incognite. Quali erano le incognite del tempo di don Bosco? L’incognita del lavoro: tanti ragazzi venivano nella città appena industrializzata di Torino per cercare lavoro e così fuggire dalla miseria delle campagne. Già fuggire dalla miseria, e anche dal degrado, e anche da altre situazioni personali… ieri come oggi, tanti fuggivano dalla propria terra e entravano stranieri nella nuova terra (bisogna ricordare che siamo nel periodo dell’unificazione d’Italia ed essa era frazionata in tanti staterelli tiranni che schiacciavano il popolo). L’incognita di un affetto: i ragazzi di Don Bosco erano spesso orfani, o figli di un solo genitore… e cercavano affetto e affetti per il loro cuore solo. L’incognita del cultura: erano ragazzi che erano in abbandono scolastico ancor prima che fosse stato riconosciuto dallo Stato, ancora inesistente, il diritto allo studio. L’incognita del senso di vita. Erano ragazzi che il senso della vita lo cercavano e lo trovavano nell’unico senso che avevano: la strada con tutta la sua violenza e la sua indifferenza e anonimità. L’incognita del “che faccio nel tempo libero”? Erano ragazzi che il tempo libero lo perdevano nello sprecare opportunità di bellezza e gioia, nella ricerca della bellezza e della gioia in cose che stordiscano la vita come l’allora alcool o gioco d’azzardo. L’incognita di Dio. Erano ragazzi che Dio lo avevano appena sentito accennare in qualche catechismo parentale o parrocchiale, ma di cui non avevano che un ricordo vago se non quello di un “Dio rompiscatole o punitivo” …
Insomma i ragazzi di ieri come i giovani di oggi. I Giovani di oggi come noi adulti di oggi. Anche noi, adulti o giovani di oggi, viviamo queste incognite che diventano battaglie, che procurano ferite, talvolta anche mortali se non ci lasciano morti. Abbiamo bisogno di un “meraviglioso esercito schierato a battaglia” che venga difenderci anche se non ne avvertiamo il bisogno, poiché ormai troppo immischiati nelle nostre incognite.
Cara Madre e Vergine Maria, vieni in nostro soccorso, vieni anche se non ti chiamiamo, anche se non ricordiamo più quelle parole imparate da piccoli “ave Maria piena…” piena di cosa? Tu piena di grazia per te, ma forse sarebbe bello cambiare le parole in “ave Maria piena di Misericordia”.
don Max